Questa preghiera contro la magia può essere letta da ogni fedele
con spirito di preghiera e di pietà, quando appare sia nel corpo che
nell’anima, la forza degli spiriti malvagi e quando appaiono
pesantezza, agitazione e insorgenza di passioni o cose simili:
Signore Gesù Cristo, Dio nostro “o unico beato
Sovrano, Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede
l’immortalità che abita una luce inaccessibile” (I Tim. 6,
15-16), Tu che un tempo non riconoscevo anzi mi opponevo e che invece
si è degnato, là dove un tempo abbondava il peccato, abbia poi
sovrabbondato la grazia, io adesso ti invoco indegno tuo servo
Cipriano.
Io, o Signore, con la complicità dell’avversario, per
un improvviso capriccio cambiavo l’estate in inverno e l’opposto,
trattenevo le nubi e non pioveva, rendevo sterile la terra e non dava
i suoi frutti, le viti non si sviluppavano, gli orti non davano le
verdure, gli alberi non fruttificavano, i mulini non giravano, le
botteghe artigiane non lavoravano, i fiumi non scorrevano, le navi
non potevano navigare, i greggi non davano latte, gli animali non
concepivano, gli uomini non potevano unirsi alle loro donne, le madri
non potevano allattare, i pescatori non potevano pescare, chiamando
come miei aiutanti le forze del maligno e compiendo ogni altra opera
cattiva che non si può enumerare.
O Dio e Signore misericordioso ti prego, io bisognoso di
misericordia da Te, schiaccia tutte le potenze avversarie da ogni
luogo del tuo dominio, allontana le opere di magia, sciogli e fai
sparire le malizie dei demoni, allontana, punisci e fai fuggire tutte
le schiere delle tenebre, tutte le opere compiute dalle forze
sataniche sia esterne che interne e liberaci da tutto quello che
viene smosso dalla loro natura in maniera occulta e cioè che le nubi
donino la loro rugiada sulla terra, la terra dia i suoi frutti al
tempo opportuno, le vigne si riempiano di rami fruttuosi, gli orti
diano le loro verdure, gli alberi e i boschi diano i loro frutti, i
mulini e le navi si muovano liberamente, i greggi e gli armenti diano
latte e senza ostacolo partoriscano, le api donino il miele e i bachi
producano la seta, e anche ogni donna partorisca con facilità e ogni
pescatore, apicoltore, artigiano e scienziato, mercante, padrone o
operaio e tutti gli uomini compiano con libertà le loro opere.
Dunque, Signore Sabaoth, ascolta me tuo servo che ti
prego e guarisci questa creatura da ogni agitazione e da ogni
malattia, da ogni fattura e magia, da ogni maleficio e incantesimo,
da ogni malocchio e calunnia, negligenza o pigrizia, da ogni
imprudenza, debolezza e disperazione, da ogni ingiustizia, errore e
inganno, da ogni ostacolo e difficoltà, da ogni invidia e crudeltà,
da ogni golosità e intemperanza, da ogni superbia e arroganza, da
ogni maledizione e anatema, da ogni forza proveniente
dalla cattiveria dell’antico dragone.
Sii attento, Signore e creatore di tutte le cose, ti
imploro io tuo servo (nome
di chi legge con fede questa preghiera),
libera e salva con tutta la sua casa da ogni malattia, da ogni tempo
cattivo, da ogni demonio e potenza avversaria, per la grazia e il tuo
amore incommensurabile verso gli uomini; e se per caso ha uno spirito
di cattiveria oppure è legato
da magia, da ogni maleficio e incantesimo, da ogni
invidia e calunnia, malocchio, maledizione o anatema, da scomunica e
ogni ingiuria o altra azione malvagia e da tutte le conseguenze
operate su di lui dall’odio di persone malvagie si dissolvano, si
cancellino, siano sradicate, gettate via e svaniscano come fumo e
siano scacciate via tutte le opere di magia da ogni luogo, sia che
siano nascoste sulla terra o nel mare o sopra o sotto qualche porta o
nel cortile o nella casa di lui, o nel pozzo o in una tomba e in
qualsiasi altro luogo che tu solo conosci.
Con la tua potenza che sostiene tutte le cose allontana,
o Signore, dal tuo servo (nome)
e da tutta la sua casa, tutte le attività dell’autore di ogni
cattiveria, sia che siano incise o scritte su pelle di animale, sul
ferro, sulla pietra, su legno o su un biglietto, con l’inchiostro o
con il sangue di uomo o di animale, con uno stilo o con un calamo o
con una poltiglia o con qualsiasi altra sostanza.
Sì, Signore, fai scomparire tutte le opere demoniache
sia che siano fabbricate con oro, con argento o con qualsiasi altro
metallo, con le ossa e con le unghie umane o di animali, di uccelli
sia viventi che morti, sia che provengano dalla terra o da una tomba,
sia che siano state confezionate con un chiodo o con un ago o un
piolo, che siano state legate con un capello, un cotone o con seta e
lino o con canapa oppure con un gozzo o con una corda e con qualche
altro vegetale, oppure sono state fatte con il gorgoglio dell’acqua
e con il legno incavato o in altra maniera, che tu o Signore, come
conoscitore di tutte le cose, conosci meglio di tutti.
Libera o Signore, per il tuo nome santo, del Padre, del
Figlio e del Santo Spirito, per la potenza della tua preziosissima
Croce, datrice di vita e ridona la vita all’anima oppressa del tuo
servo (nome)
e la tua destra sia per lui e per tutta la sua casa protezione e
aiuto e portatrice in tutto di felicità e gioia, perché Tu sei
benedetto in ogni tempo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Sorga il Signore e si disperdano i suoi nemici e fuggano
davanti al suo volto tutti quelli che si oppongono a Lui.
Siano schiacciate sotto il segno della venerabile Croce
Tua tutte le forze avversarie, per le preghiere di tutti i Santi e
della Madre di Dio, dacci la tua pace ed abbi pietà di noi, tu che
sei l’unico misericordioso.
San Cipriano era di Antiochia, e santa Giustina era di Damasco. In giovane età Cipriano fu iniziato all'arte magica nella quale si distinse per le sue capacità. Un uomo si invaghì di Giustina e vedendosi da lei rifiutato, assunse Cipriano affinché con l'ausilio della magia inducesse Giustina ad amarlo. Ma i tentativi di Cipriano fallirono miseramente poiché Giustina era sotto la protezione del Signore. Questo fallimento divenne il motivo della conversione di Cipriano che, liberato dalla illusione demoniaca, dopo aver bruciato tutti i suoi libri di magia, fu istruito e battezzato. Alcuni anni dopo salì sul trono episcopale della sua città.
Insieme a Giustina fu arrestato e condotto al martirio a Nicomedia, dove entrambi furono decapitati nell'anno 304.
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