lunedì 19 agosto 2013

Lettera L di san Teofane il recluso

Bisogna ricordarsi di Dio. Bisogna giungere al punto che il pensiero di Dio si unisca e si fonda alla mente, al cuore e alla nostra coscienza. Perché si rafforzi tale memoria e tale pensiero, bisogna lavorare su se stessi, senza pigrizia. Lavorate su voi stessa, Dio ve ne farà dono e voi la raggiungerete. Ma se non la raggiungerete, non se ne farà nulla di voi, non avrete alcun successo nella vita spirituale, anzi essa non vi sarà, perché questa è la vita spirituale. Ecco, dunque, quanto è importante!

      Sforzandovi di conoscere il pensiero di Dio, unite ad esso tutto ciò che vi è noto di lui, le sue proprietà e le sue opere, approfondendo l’uno e l’altra. Riflettete di più sulla creazione di Dio e la sua provvidenza, l’incarnazione del Verbo di Dio e l’opera della nostra salvezza, compiuta da lui, la sua morte, la risurrezione e l’ascensione al cielo, l’invio dello Spirito Santo, l’edificazione della santa Chiesa, depositaria della verità e della grazia e della preparazione di una dimora celeste per quanti credono nel regno di Dio e per voi stessa. Aggiungete la riflessione sulle proprietà divine, l’indicibile bontà, la sapienza, l’onnipotenza, la verità, l’onnipresenza, l’onniscienza, la beatitudine e la grandezza.

      Considerate tutto questo durante la preghiera e, soprattutto, durante la lettura. Quando avrete riflettuto su tutto e lo contemplerete chiaramente, allora quando penserete a Dio, avrete non un pensiero spoglio, ma un pensiero che è accompagnato e che richiama una moltitudine di altri pensieri, fonte di salvezza, che agiscono nel cuore e che generano l’energia dello spirito. Potrete comporre una vostra breve preghiera di lode a Dio, in cui sia compreso tutto questo. Così, per esempio: «Gloria a te, o Dio, adorato nella Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo! Gloria a te che tutto hai creato! Gloria a te che non ci hai abbandonato nella nostra caduta! Gloria a te, Signore Gesù Cristo, che sei disceso, ti sei incarnato, hai sofferto, sei morto per noi, sei risorto, sei asceso al cielo e ci hai mandato lo Spirito Santo, hai istituito la tua Chiesa per la nostra salvezza e ci hai promesso e hai preparato il regno celeste! Gloria a te, Signore, che hai preparato in modo straordinario la salvezza di ogni persona e di interi popoli. Gloria a te, Signore, che mi hai attratto alla salvezza».

      Cercate di chiarire, soprattutto, quest’ultimo punto. Siate consapevole della grande misericordia di Dio proprio verso di voi, e ringraziatene sempre il Signore. Ringraziatelo perché vi ha fatto nascere, perché vi ha posto in mezzo ad un popolo cristiano, con genitori devoti, che vi hanno ottimamente educata. Ringraziatelo perché egli pone in voi tali sante decisioni, quali vi siete da poco riproposta e vi preparate a sostenere. Considerate ancora tutta la vostra vita dall’inizio, dal momento in cui vi ricordate e notate tutti i casi in cui siete scampata alla fortuita disgrazia o quando avete ricevuto gioie inattese. Non notiamo, poi, molte disgrazie, perché ci passano accanto senza che ce ne accorgiamo. Volgendoci indietro, però, non possiamo non notare che ogni tanto ci attendeva una disgrazia e non ci ha toccato, ma come sia passata non possiamo dirlo. Considerate nella vostra vita questi casi e riconoscete che questa è stata una misericordia di Dio verso di voi, perché vi ama. Vedrete che vi è un’innumerevole quantità di misericordie divine, celate in voi, in ciascuno di noi e tutte vengono da Dio. Ricordatele queste misericordie e ringraziate Dio con tutto il cuore. Se esaminerete bene, però, il corso della vostra vita, troverete non pochi casi di una manifesta misericordia di Dio verso di voi. Doveva esservi una disgrazia, ma non vi ha toccato, non si sa come. Dio vi ha salvato. Riconoscete questo e ringraziate Dio, che vi ama.

      La coscienza delle misericordie, comuni a tutti, rinsalda il cuore, tanto più se si considerano quelle fatte a noi in particolare. L’amore accende l’amore. Sentendo che Dio vi ama, non potete rimanere fredda di fronte a lui, il cuore stesso sarà attratto a lui dal senso di ringraziamento e dall’amore. Conservate il cuore permeato da questa convinzione d’amore del Signore per voi e il cuore si infiammerà presto d’amore per il Signore. Quando questo si compirà, allora non vi sarà necessario alcun ricordo per rammentarvi di Dio, nessun consiglio su come riuscirvi. L’amore non vi permetterà di dimenticare l’amato Signore, neppure per un minuto. Questo è il traguardo.

     Accettate questo e convincetevene. E poi, indirizzate proprio a questo tutto il lavoro intrapreso per rafforzare nella mente e nel cuore il pensiero di Dio.

     Vi sarà difficile, forse, riflettere da sola sulle proprietà e le opere di Dio. Credo, però, che abbiate gli scritti di san Tichon. Nelle sue lettere dal monastero troverete il sussidio migliore. Il santo chiaramente contempla ogni proprietà e opera di Dio e la descrive con forza e convinzione che, se leggete con attenzione, si trasfonderanno nel vostro cuore.

Da: Teofane il Recluso, Lettere, Roma, 1996², 169-172

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