sabato 10 agosto 2013

Dalle “Catechesi” di Simeone il nuovo Teologo.

Dalle “Catechesi” di Simeone il nuovo Teologo.
Catech. II. S Ch. 96,277.279. 

Abbandoniamo, fratelli, tutti i beni della vita fuggitiva, cioè la vana gloria, l’invidia, le contese tra noi, la dissimulazione, il mormorare e l’ira: tutto ciò provoca l’avversione di Dio e mette l’anima in pericolo. Desideriamo invece di tutto cuore ciò che Dio ci comanda di abbracciare: la povertà dello spirito -che la Parola chiama umiltà - l’afflizione continua giorno e notte da cui scaturiscono la gioia dell’animo e la consolazione di tutte le ore per coloro che amano Dio (Rm 8,28). Fuggiamo l’illusione di questa vita e il suo preteso piacere e corriamo verso l’unico Salvatore, il Cristo Gesù. Sforziamoci di trovarlo, lui che è presente dappertutto. Una volta trovatolo, tratteniamolo, cadiamo ai suoi piedi e abbracciamoli nel fervore dello spirito. Sì, ve ne supplico, sforziamoci, finché siamo in vita, di vederlo e di contemplarlo. Se saremo giudicati degni di vederlo sensibilmente quaggiù, non moriremo, la morte non avrà più potere sopra di noi. Dopo aver osservato i suoi comandamenti ci sia dato di purificare il cuore con le lacrime e il pentimento, in modo di contemplare fin da quaggiù la luce divina, Cristo in persona, di possederlo, rimanendo nel nostro intimo. Allora, tramite il suo Spirito, che nutre e vivifica le nostre anime, gusteremo la dolcezza piena di voluttà dei beni del suo regno.
 


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