“Ogni settimana qualche politico o qualche giornalista tira fuori
qualche storia sui due Vescovi Metropoliti di Aleppo rapiti. Ma finora
si è trattato sempre di illazioni non verificabili. La realtà è che sono
passati quasi quattro mesi dal loro sequestro, e non sappiamo ancora da
chi sono stati presi”. Così riferisce all'Agenzia Fides il Metropolita
Timotheus Matta Fadil Alkhouri, Assistente patriarcale nel Patriarcato
Siro-Ortodosso di Antiochia.
Le ultime voci non verificate arrivano addirittura dagli Stati Uniti,
dove il politico repubblicano Charlie Dent in tempi recenti si è
attivato per raccogliere notizie riguardo ai vescovi rapiti - il siro
ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e il greco ortodosso Boulos al-Yazigi
- su sollecitazione della comunità siriana della città di Allentown.
Fonti anonime vicine alla diplomazia britannica hanno poi attribuito al
politico Usa l'illazione secondo cui i due Vescovi, ancora vivi, sarebbe
ro ostaggi in territorio turco di gruppi islamisti coinvolti in un
“complotto” per far trasferire da Damasco alla Turchia la sede del
Patriarcato siro-ortodosso e a influenzare la successione del Patriarca
siro-ortodosso, l'ottantenne Mar Ignatius Zakka I Iwas.
Alla
luce di queste speculazioni mediatiche va compreso il comunicato di
alcuni giorni fa con cui i vertici della Chiesa siro-ortodossa hanno
riaffermato che la sede patriarcale non verrà spostata da Damasco e
hanno respinto con sdegno le insinuazioni diffuse dai media su possibili
rivalità intra-ecclesiastiche tra le cause del rapimento dei due
vescovi di Aleppo. “La verità” ribadisce a Fides il vescovo Timotheus
Matta “è che a tutt'oggi non sappiamo chi li abbia davvero rapiti.
Preghiamo Dio perchè li protegga: finora non abbiamo avuto nessun
indizio che possa contraddire la speranza che siano vivi e in buona
salute. Ma non andiamo più dietro alle storie che di tempo in tempo
vengono messe in circolo senza poter essere verificate. Ci preme solo
trovare contatti seri e reali con chi sa davvero cosa dobbiamo fare per
favorire la loro liberazione”.
Il vescovo siro- ortodosso conferma di aver sentito che padre Paolo Dall'Oglio
– il gesuita italiano di cui si sono perse le tracce tra il 28 e il 29
luglio nella città siriana di Raqqa, in mano alle forze di opposizione
al regime di Assad - voleva “fare qualcosa per i rapiti, ma non sappiamo
con quali gruppi aveva preso contatto. Nelle condizioni date” aggiunge
il vescovo Matta Alkhouri “ci interessa solo avere da chiunque –
governi, Ong, forze e persone di buona volontà presenti in quelle zone –
qualsiasi indicazione utile e concreta relativa alla situazione dei
vescovi Ibrahim e al-Yazigi, e anche a quella del sacerdote armeno
cattolico Michel Kayyal e di quello greco ortodosso Maher Mahfouz,
rapiti lo scorso 9 febbraio”.
Fonte: Agenzia Fides
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