sabato 26 ottobre 2013

Siria, vescovo Matta Alkhouri: basta speculazioni sui vescovi rapiti

“Ogni settimana qualche politico o qualche giornalista tira fuori qualche storia sui due Vescovi Metropoliti di Aleppo rapiti. Ma finora si è trattato sempre di illazioni non verificabili. La realtà è che sono passati quasi quattro mesi dal loro sequestro, e non sappiamo ancora da chi sono stati presi”. Così riferisce all'Agenzia Fides il Metropolita Timotheus Matta Fadil Alkhouri, Assistente patriarcale nel Patriarcato Siro-Ortodosso di Antiochia.


Le ultime voci non verificate arrivano addirittura dagli Stati Uniti, dove il politico repubblicano Charlie Dent in tempi recenti si è attivato per raccogliere notizie riguardo ai vescovi rapiti - il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e il greco ortodosso Boulos al-Yazigi - su sollecitazione della comunità siriana della città di Allentown. Fonti anonime vicine alla diplomazia britannica hanno poi attribuito al politico Usa l'illazione secondo cui i due Vescovi, ancora vivi, sarebbe ro ostaggi in territorio turco di gruppi islamisti coinvolti in un “complotto” per far trasferire da Damasco alla Turchia la sede del Patriarcato siro-ortodosso e a influenzare la successione del Patriarca siro-ortodosso, l'ottantenne Mar Ignatius Zakka I Iwas.
Alla luce di queste speculazioni mediatiche va compreso il comunicato di alcuni giorni fa con cui i vertici della Chiesa siro-ortodossa hanno riaffermato che la sede patriarcale non verrà spostata da Damasco e hanno respinto con sdegno le insinuazioni diffuse dai media su possibili rivalità intra-ecclesiastiche tra le cause del rapimento dei due vescovi di Aleppo. “La verità” ribadisce a Fides il vescovo Timotheus Matta “è che a tutt'oggi non sappiamo chi li abbia davvero rapiti. Preghiamo Dio perchè li protegga: finora non abbiamo avuto nessun indizio che possa contraddire la speranza che siano vivi e in buona salute. Ma non andiamo più dietro alle storie che di tempo in tempo vengono messe in circolo senza poter essere verificate. Ci preme solo trovare contatti seri e reali con chi sa davvero cosa dobbiamo fare per favorire la loro liberazione”.
Il vescovo siro- ortodosso conferma di aver sentito che padre Paolo Dall'Oglio – il gesuita italiano di cui si sono perse le tracce tra il 28 e il 29 luglio nella città siriana di Raqqa, in mano alle forze di opposizione al regime di Assad - voleva “fare qualcosa per i rapiti, ma non sappiamo con quali gruppi aveva preso contatto. Nelle condizioni date” aggiunge il vescovo Matta Alkhouri “ci interessa solo avere da chiunque – governi, Ong, forze e persone di buona volontà presenti in quelle zone – qualsiasi indicazione utile e concreta relativa alla situazione dei vescovi Ibrahim e al-Yazigi, e anche a quella del sacerdote armeno cattolico Michel Kayyal e di quello greco ortodosso Maher Mahfouz, rapiti lo scorso 9 febbraio”.
Fonte: Agenzia Fides


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