martedì 29 ottobre 2013

L’Ortodossia e Halloween: come separare i fatti dalla finzione




“L’uomo non deve essere sconvolto per le bestemmie del diavolo, ma solo per i suoi peccati personali, e sperare nella misericordia infinita di Dio, perché dove la speranza in Dio è assente, è presente la coda del diavolo.”
– Anziano Paisios l’Athonita









 



Qui di seguito ci sono alcune citazioni di vari siti web cristiani ortodossi riguardo al “panico satanico” su Halloween, anche se tutti più o meno dicono la stessa cosa e offrono le stesse informazioni distorte:

“I cristiani ortodossi non possono partecipare a questo evento, a qualsiasi livello.”
“Halloween ha le sue radici nel paganesimo, e continua come una forma di culto idolatra di Satana, l’angelo della morte.”
“Il cristiano ortodosso deve capire che la partecipazione a queste pratiche, a qualsiasi livello, è un tradimento idolatra del nostro Dio e della nostra Santa Fede. Se infatti imitiamo i morti travestendoci o vagando nel buio, o chiedendo elemosine, allora abbiamo volutamente cercato la comunione con i morti, il cui Signore non è un Samhain celtico, ma è Satana il Maligno, che si erge contro Dio. Inoltre, se ci prestiamo al dialogo di “dolcetto o scherzetto”, la nostra offerta va a bambini innocenti, ma piuttosto a Samhain, il Signore della Morte che essi sono venuti a servire come imitatori dei morti, vagando nell’oscurità.”
“La festa di Halloween è la notte appropriata per la stregoneria, la chiromanzia, la divinazione, i giochi d’azzardo, il culto di Satana e la stregoneria del tardo Medioevo.”

“Fate attenzione: Halloween non è ciò che sembra! Le sue manifestazioni apparentemente innocenti rappresentano il ricordo di una celebrazione antica profondamente radicata nel paganesimo e nella demonologia e continua ad essere una forma di idolatria, in cui si venera Satana, l’angelo della morte!”.
“Da un punto di vista cristiano ortodosso, la partecipazione a queste pratiche a qualsiasi livello è idolatra, ed è un vero e proprio tradimento del nostro Dio e della nostra Santa Fede. Farlo travestendosi e andando in giro equivale a cercare volontariamente la comunione con i ‘morti’ il cui Signore è anche conosciuto come Satana, il Maligno, che si erge contro Dio. Oppure, partecipare sottomettendosi al dialogo di ‘dolcetto o scherzetto’ significa fare un’offerta, non a bambini innocenti, ma al signore della morte, che inconsapevolmente servono come rappresentanti dei ‘morti’. “
“Anche se Halloween fosse un divertimento buono, pulito, innocente, quale beneficio – spirituale, intellettuale o di altro tipo – porta a un cristiano?”

“Se partecipiamo all’attività rituale di imitare i morti e vagare nel buio chiedendo dolcetti oppure offrendoli ai bambini, abbiamo cercato volontariamente la comunione con i morti, il cui Signore non è Samhain, ma piuttosto Satana. È a Satana allora che questi scherzetti sono offerti, non ai bambini.”
“Halloween mina il fondamento stesso della Chiesa, che è stata fondata sul sangue dei martiri, che si erano rifiutati, dando la loro vita, di partecipare a qualsiasi forma di idolatria.”
 “La Santa Madre Chiesa deve prendere una posizione ferma nel contrastare ogni tipo di questi eventi (pagani). Cristo ci ha insegnato che Dio è il giudice di tutte le nostre azioni e convinzioni e che siamo o PER DIO o CONTRO DIO. Non c’è un approccio neutrale o del mezzo della strada.

“Credo che la questione di Halloween sia un esempio di una lotta più fondamentale tra l’Ortodossia e lo spirito laico del nostro tempo.”
“Questa deve essere la nostra Ortodossia, e credervi e testimoniarla significa diventare un vero e proprio ‘folle per Cristo.’ Non è mai stato più folle di quanto lo sia oggi essere un testimone ortodosso nel mondo secolare di oggi. E’ per questa testimonianza dunque che non partecipiamo a Halloween.”
“Halloween, come viene praticata, si compiace nell’irrilevanza del male spirituale.”

“È quel momento dell’anno in cui la società secolare in cui viviamo si sta preparando per la festa di Halloween. Molti non conoscono le sue radici spirituali e la sua storia, e perché essa contraddice gli insegnamenti della Chiesa.”
“I Santi Padri del primo millennio (un tempo in cui la Chiesa era unita e rigorosamente ortodossa) contrastarono questa festa pagana celtica con l’introduzione della festa di Tutti i Santi. È da questo termine che si è sviluppato il termine Halloween... Le persone che sono rimaste pagane e quindi anti-cristiane hanno reagito al tentativo della Chiesa di soppiantare la loro festa celebrando questa sera con accresciuto fervore.”
“Anche noi abbiamo bisogno di evitare qualsiasi tipo di festa o di celebrazione di Halloween e le decorazioni nelle nostre case. Se i nostri figli frequentano scuole che tengono tali feste, non importa quale sia il giorno, essi non vi devono partecipare”.
Ok, penso che avrete colto l’idea di come molti cristiani ortodossi purtroppo vedono Halloween. La cosa spiacevole è che questi fondano le loro convinzioni su un mucchio di informazioni distorte che non hanno alcun fondamento nei fatti. Se è così, sfido chiunque a presentare le prove storiche che Halloween è davvero una antica festa pagana che era celebrata con sacrifici umani a Satana (Samhain) e che onorava i demoni con ossequi. E queste sono solo alcune delle molteplici distorsioni rese popolari negli opuscoli “cristiani” dei fondamentalisti e dell’editore miliardario Jack Chick.
Questa campagna diffamatoria contro Halloween, che è divenuto un capro espiatorio tra i cristiani come manifestazione ultima di secolarismo e satanismo nella cultura contemporanea, risale solo a tempi piuttosto moderni, quando alcuni gruppi cristiani ricorsero a ogni tipo di racconto fantastico per contrastare l’emergente contro-cultura degli anni ‘60 e ‘70 che stava corrompendo la gioventù. Da allora i leader cristiani ci hanno stretto in una serie di sensi di colpa riguardo a una festa che prima di questa reazione estrema era per la maggior parte davvero innocua come qualsiasi altra festa, e non aveva alcun legame con rituali satanici. Era una festività culturale che, anche se a volte maliziosa, in realtà non rappresentava alcuna minaccia per la società fino a quando siamo stati costretti a credere che lo abbia fatto.
Il fatto è che anche io una volta ero contrario a Halloween per motivi religiosi, convinto dalla letteratura fondamentalista che fosse la “festa del diavolo”, una cospirazione di neopagani e satanisti per corrompere i nostri giovani. Più tardi, quando ho studiato a fondo la festa, sono arrivato a conclusioni diverse. Mi sono reso conto che nell’impurità e nel male del mio cuore egoista stavo scegliendo un nemico molto più facile da combattere, piuttosto che il nemico molto più difficile all’interno, il nemico del mio ego che vede facilmente lo scandalo altrove piuttosto che nell’impurità e negli scandali del mio cuore e della mia mente.
Come bambino nato e cresciuto a Boston, Halloween era una delle mie feste preferite, come per la maggior parte dei giovani americani. Era un momento divertente e innocente per guardare le trasmissioni speciali di Halloween in TV come “È il Grande Cocomero, Charlie Brown” e magari reagire con il mio ‘spaventometro’ ad alcuni film horror leggeri, intagliare le zucche e mangiare i semi tostati, ordinare una serie supplementare di libri di scuola che raccontavano storie di questa festa, travestirsi da personaggio preferito di cartone animato preferito o della cultura pop, fare una festa di Halloween a scuola con le caramelle, colorare immagini di streghe e vampiri e fantasmi che fanno parte del folklore che circonda la festa per domare i profondi timori che i bambini provano per loro, andare a chiedere dolcetti o scherzetti per il quartiere dandoci l’unica possibilità all’anno di soddisfare realmente i nostri vicini e di ricevere un dono amichevole di caramelle, e quando tornavamo ​​a casa ci mangiavamo le nostre caramelle dopo essere stati accuratamente controllati dai genitori. Ero un bambino degli anni ‘80, e primi segnali di paura della festa, che avevano avuto inizio negli anni ’60. stavano incominciando a diffondersi. Giravano voci che vicini malintenzionati mettevano lame di rasoio nelle mele e veleno nelle caramelle per farci del male. Naturalmente, di nessuna di queste voci si trovò l’origine, e questo è stato il primo mito di Halloween, senza fondamento nella realtà, a cui sono stato esposto. Quando la gente si rese conto che nessun crimine del genere era mai stato segnalato, controllavano ancora “tanto per essere sicuri”, dato che ora i media avevano dato ai pazzi un’idea di come ottenere copertura mediatica facendo del male a un bambino il giorno di Halloween. In realtà, questo è esattamente ciò che hanno provocato queste voci in alcuni casi non troppo gravi. L’innocenza e il divertimento furono lentamente ma inesorabilmente perduti.
Quando entrai negli anni della mia adolescenza continuai ad apprezzare Halloween in gran parte con le stesse modalità, ma lentamente smisi di chiedere dolcetti o scherzetti. Mi ricordo che qualche anno fui un po’ discolo a Halloween con i miei amici, ma era soprattutto all’interno della nostra cerchia, in cui facevamo battaglie a colpi di uova e panna montata per puro divertimento. Amavo ancora molto la festa e l’atmosfera che portava alla stagione autunnale, specialmente nel bel mezzo di un autunno del New England con la realtà della morte della natura che ci circondava. Come bambino con molte paure del soprannaturale, questo era un tempo in cui questi timori erano trattati in modo divertente e spiritoso e ciò mi aiutava a riflettere in modo più profondo sulle questioni soprannaturali.
Come la maggior parte della gioventù greca in America del mio tempo, il mio coinvolgimento nella Chiesa era limitato alla domenica e alle feste ecclesiastiche dove avevo servito come chierichetto fin dall’età di sette anni e, naturalmente, ho frequentato la scuola greca due volte alla settimana per sei anni. Dato che amavo le feste come Halloween (così come Natale e Pasqua), fin dalla giovane età ho voluto conoscere la storia dietro a queste feste per celebrarle a un livello più profondo. Questa sete di conoscenza mi ha portato in giovane età a contemplare questioni più profonde rispetto alla maggior parte dei miei coetanei. In effetti, la prima volta che ho aperto la mia Bibbia è stato dopo aver visto il film horror La settima profezia del 1988, interpretato da Demi Moore. Avevo dodici anni e questo era uno dei miei primi film vietati ai più piccoli, ma quando sono tornato a casa ho guardato con ansia nella Bibbia il libro dell’Apocalisse e da quel giorno difficilmente ho smesso di leggere la mia Bibbia.
La mia prima ricerca approfondita sulle origini di Halloween è venuta da un brutto voto nel corso di scienze sociali al settimo anno di scuola. Credo di avere avuto una “B” in un test e dato che volevo mantenere la mia “A” avevo chiesto al mio insegnante qualche credito in più. Dato che era un paio di settimane prima di Halloween il mio insegnante mi ha consigliato di scrivere un documento di due pagine sulle origini di Halloween. Ero di fatto entusiasta di questo incarico e ho iniziato a studiare le origini. Dopo aver letto tutti i libri sull’argomento della mia biblioteca scolastica, nonché gli articoli dell’Encyclopedia Britannica, ho scritto la mia ricerca e ricevuto la mia “A”. Ma questa è stata anche la prima l’assegnazione scolastica che abbia mai avuto, e per cui non solo mi sono emozionato, ma ho anche imparato molto.
Quando avevo circa diciotto anni sono stato coinvolto nella pastorale giovanile della mia diocesi (ora metropolia) e mi è stato chiesto di scrivere un articolo di insegnamento ai giovani su Halloween. A questo punto ero già esposto alla letteratura protestante che esponeva i “pericoli” di Halloween ed ero un po’ in conflitto sul modo di presentare tutte queste informazioni contraddittorie che, in sostanza, avevano cominciato a confondermi riguardo alla festa. Anche se mi sentivo tutto sommato positivo nei confronti della festa, mi sono sentito obbligato a reagire negativamente perché i giovani non fossero infestati dalle “lusinghe demoniache” di Halloween. Anche se ho cercato di essere un po’ moderato nel mio approccio, la mia moderazione era più sul lato negativo, e questo ha reso la maggior parte dei giovani scettici su quello che stavo insegnando, dato che non conoscevano le mie fonti letterarie e non vedevano nulla di male nella festa. Per loro, tutto quello che stavo facendo era privarli di un divertimento innocente e di un po’ di caramelle chiamandolo “demoniaco”. Se fossi stato al posto loro, sarei stato scettico anch’io, così capii pienamente il motivo per cui non riuscivano ad accettarlo.
La confusione che provai quel giorno mi ha spinto a fare ulteriori ricerche in materia, perché mi sembrava che tutte le reazioni negative nei confronti di Halloween fossero basate su miti e propaganda. Mi sembrava che Halloween, come la cultura pop, fosse utilizzata come capro espiatorio tra i cristiani per attribuire il fallimento delle nostre chiese alle “lusinghe demoniache” della società con un evento particolare o una persona, quando in realtà sono state la superficialità e l’irragionevolezza delle chiese che per molti aspetti hanno causato i veri mali che i cristiani dovrebbero temere ed evitare. E quando ho fatto la mia ricerca, ho capito quante menzogne mi erano state dette, e ho deplorato le bugie che avevo diffuso, concentrandomi su problemi che non erano affatto problemi, e coprendo invece i veri problemi.

L’iper-religiosità e Halloween
Quando sento i cristiani di oggi condannare Halloween come una festa demoniaca pieno di riti pagani e accusare tutti partecipanti alla festa di essere in combutta con Satana, di cui non c’è dubbio che fossero alleati anche nei loro anni più giovani, mi torna subito in mente l’iper-religiosità e l’immaturità degli ebrei del tempo nostro Signore Gesù. L’iper-religiosità e immaturità si basano su una paura impropria che tende a fare affidamento sulla superstizione e sulla tradizione umana per affrontare le questioni che riguardano la nostra vita quotidiana, e in cambio qualcosa di buono o addirittura divino potrebbe essere interpretato come maligno o di origine demoniaca. Questo è ciò di cui ha parlato Gesù quando ha accusato i maestri della legge di essere guide cieche che conducono i ciechi, che chiudono le porte del Regno dei Cieli su se stessi e a loro volta non permettono a nessuno di entrare.
Sembra come se fosse nella natura degli ebrei di seguire il sentiero della superstizione e della tradizione umana contro il sentiero chiaro della saggezza e dei comandamenti di Dio. Potrebbe essere questo il motivo per cui i figli di Israele fecero forgiare un vitello d’oro ai piedi del Monte Sinai? Potrebbe anche essere questo il motivo per cui il popolo di Israele abbandonò continuamente le vie di Dio cercando a modo suo di risolvere i propri problemi in tutto l’Antico Testamento? Potrebbero questi incidenti essere anche la fonte delle reazioni estreme degli ebrei e dei dottori della legge al tempo di Gesù, quando tendevano ad aggiungere leggi alla Legge e creare superstizioni per tenere la gente in linea perché Dio non punisse la loro malvagità?
Una reazione estrema comune agli insegnanti della legge iper-religiosi era quella di vedere il diavolo dove non c’era e di non vedere il diavolo dove si trovava. Questo è il motivo per cui accusarono Gesù stesso di essere un agente di Belzebù, principe dei demoni. Tali reazioni estreme iper-religiose si riflettevano sulla gente comune e ignorante, come si vede tra i discepoli di Gesù in Matteo 14, quando videro Gesù che camminava verso la loro barca sopra l’acqua, e ciò faceva si che si chiedessero se era un fantasma, e li faceva, come dice il Vangelo, urlare di paura. Paura, immaturità, iper-religiosità, estremismo e distorsione dei fatti vanno tutti di pari passo, come ci viene spesso insegnato non solo in tutta la Sacra Scrittura, ma anche negli scritti dei Padri della Chiesa.
Anche l’Occidente medievale, soprattutto dopo il Grande Scisma, è diventato una vittima di questa iper-religiosità che scaturisce da una volontaria ignoranza arrogante. Lo vediamo soprattutto durante il tempo delle Crociate e dell’Inquisizione. Le fondamenta degli Stati Uniti si basano su tale iper-religiosità portata dall’Europa, e da questa eventi come i processi alle streghe di Salem e la necessità di separare la Chiesa dallo Stato. In realtà, è l’iper-religiosità che è alla base della laicità dei nostri giorni e non la cultura pop o Halloween. La cultura pop e cose come Halloween, infatti, può essere riflessi della laicità, ma non sono la radice di tutti i mali della società come spesso sostengono certi leader cristiani.

Le origini di Halloween
Non voglio entrare in tutti i dettagli sulle origini di Halloween, per non essere accusato di diffondere io stesso menzogne ​​e propaganda satanica. Invito tutti ad intraprendere la propria onesta ricerca sull’argomento e giudicare da se stessi quali sono le vere origini della festa e separare i fatti dalla finzione. Considerate questo scritto solo come una guida per aiutarvi a pensare un po’ più a fondo sul tema.
Ad esempio, quando leggo tutta la propaganda ignorante riguardo a Halloween, il pensiero che mi viene in mente sono le varie accuse del governo romano fatte contro i primi cristiani. Questo è ciò che Plinio aveva in mente circa nel 110 d.C., quando egli chiama il cristianesimo una “superstizione portata a estremi stravaganti”. Allo stesso modo, lo storico romano Tacito lo definiva “una superstizione mortale”, e lo storico Svetonio chiamava i cristiani “una categoria di persone dedite a una nuova e maliziosa superstizione.” In questo contesto, la parola “superstizione” ha una connotazione leggermente diversa da quella che ha oggi: per i romani, designava qualcosa di estraneo e diverso - in senso negativo. Una credenza religiosa era valida solo nella misura in cui si poteva essere dimostrato che fosse antica e in linea con le antiche usanze; i nuovi insegnamenti erano guardati con diffidenza. È per questo motivo che l’accusa di “ateismo” fu mossa contro i cristiani, e quasi ogni volta che un disastro colpiva l’Impero si accusavano i cristiani di aver scontentato gli dei con il loro ateismo. A un livello più sociale e pratico, i cristiani erano visti con diffidenza in parte a causa della natura segreta e incompresa del loro culto. Parole come “festa dell’amore” e discorsi sul “mangiare la carne di Cristo” suonavano comprensibilmente sospetti ai pagani e i cristiani erano sospettati di cannibalismo, incesto, orge, e di ogni sorta di immoralità.
Sì, questi stessi pagani romani che inventavano queste menzogne ​​contro i cristiani inventavano anche menzogne ​​contro i loro avversari a nord – tra i quali gli antichi celti. Gli storici romani notarono come si fosse fatta una campagna di propaganda contro i celti, fondamentalmente per demonizzare i nemici, in modo da conquistarli in una guerra che divenne una campagna contro il “male”. Tale demonizzazione è ancora oggi comune, quindi non ci dovrebbe sorprendere che i romani l’avessero usata contro i celti. Purtroppo, la propaganda che descrive i “riti terribili” dei druidi, dei quali la propaganda contro Halloween fornisce i dettagli, fu usata solo dai Romani durante le loro campagne, e parla di riti così scandaloso che difficilmente possono essere visti come autentici. Quindi, c’è una netta mancanza di prove storiche o archeologiche che gli antichi druidi abbiano mai sacrificato qualcuno, per esempio. Anche la zucca è una pianta del nuovo mondo che non è mai cresciuta in Europa fino ai tempi moderni, e così non poteva essere usate dai druidi per fare lanterne. Ci sono zero prove che i druidi antichi o i loro fedeli si travestissero in costumi che nascondevano l’identità o che si impegnassero in forme di elemosina rituale al momento del raccolto. I collegamenti tra queste pratiche druidiche e quelle moderne di Halloween si basano su fonti romane antiche e sulla moderna propaganda fondamentalista.
Quello che sappiamo è che i morti erano onorati dai celti, non come figure temibili, ma come spiriti viventi dei propri cari e dei guardiani che detenevano le basi della sapienza della tribù. I riti dei druidi, quali che fossero, quindi, erano interessati al contatto con gli spiriti dei defunti, che erano visti come fonti di guida e di ispirazione, piuttosto che come fonti di terrore. E, naturalmente, c’erano probabilmente divinazione e altre pratiche pagane, ma queste erano comuni in tutto il mondo precedente alla diffusione del cristianesimo e in nessun modo possono spiegare l’assoluta condanna di Halloween nei nostri tempi. Prima e dopo l’arrivo del cristianesimo, l’inizio di novembre era il periodo in cui la gente in Europa occidentale e settentrionale finiva l’ultimo dei propri raccolti, macellava gli animali in eccesso (così gli animali sopravvissuti avrebbero avuto cibo a sufficienza per sopravvivere all’inverno), e teneva grandi feste. Invitavano i loro antenati a unirsi a loro, decoravano le tombe di famiglia, e raccontavano storie di fantasmi.
Per quanto riguarda l’orribile Samhain, secondo i consulenti dell’Ontario sulla tolleranza religiosa, in un saggio intitolato Il mito di Samhain: il Dio celtico dei morti, sia i neopagani che i cristiani hanno torto su questo argomento: “Ci sono alcune prove che esistesse davvero un personaggio oscuro, poco conosciuto di nome Samain o Sawan che ha svolto un ruolo molto secondario nella mitologia celtica. Era un mortale la cui principale pretesa di fama è che Balor dall’occhio malvagio gli aveva rubato la sua mucca magica. Egli è raramente menzionato nella mitologia celtica, la sua esistenza è poco conosciuti, anche tra gli storici della civiltà celtica.” Tuttavia, “...non c’è / non c’era un dio celtico dei morti.. Il grande dio Samhain sembra essere stato inventato nel XVIII secolo, come un dio dei morti, prima che gli antichi popoli celti e la loro religione siano stati studiati da storici e archeologi.” I dizionari principali di lingue celtiche non fanno menzione di alcuna divinità dal nome “Samhain”, mentre il Dizionario etimologico McBain della lingua gaelica dice che “Samhuinn” (l’ortografia gaelica scozzese) significa “marea sacra” (o ‘tempo sacro’), e che probabilmente veniva da radici che significano “fine dell’estate,” con una possibile derivazione dall’assemblea annuale a Tara ogni 1 novembre. Il Dizionario scolastico gaelico MacFarlane lo definisce semplicemente come “Hallowtide.” In altre parole, ciò che troviamo è che Samhain era semplicemente il capodanno celtico, proprio come il 1 settembre era il capodanno ortodosso/romano.
La verità sul dolcetto o scherzetto è ben lontana dalle immagini orribili “evocate” dai fondamentalisti. Piuttosto che un antico complotto satanico per uccidere o corrompere i bambini, la tradizione americana del dolcetto o scherzetto è principalmente una consuetudine moderna inventata da comuni, consigli scolastici e genitori negli anni ‘30 per mantenere i loro figli fuori dai guai. Le grandi paure dei dolcetti avvelenati tirate fuori ogni anno e sfruttate dal signor Chick sono, tuttavia, solo un’altra leggenda metropolitana, come indicato in precedenza. Quasi ogni esempio reale di dolci esplosivi di Halloween si è rivelato essere un complotto per l’omicidio di un parente, non un atto dannoso da parte di estranei.
Secondo il saggio di Tad Tuleja, “Trick or Treat: Pre-Texts and Contexts”, nell’antologia di Jack Santino, Halloween e altre festività della morte e della vita, il moderno dolcetto o scherzetto (soprattutto i bambini che vanno porta a porta, chiedendo caramelle) iniziò in un tempo piuttosto recente, come miscela di diverse influenze antiche e moderne. In vari momenti e luoghi nel Medioevo, si svilupparono usanze di mendicanti, poi di bambini, che chiedevano “dolci dell’anima” in occasione della festa cristiana del giorno dei morti il ​​2 novembre. Questo è anche noto come “souling”. Anche in epoca medievale un tale accattonaggio porta a porta ha avuto luogo durante il periodo natalizio, come si fa ancora in paesi ortodossi contemporanei come la Grecia. Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo padrone di “piagnucolare come un mendicante a Ognissanti.” Nel 1605, il tentativo abortito di Guy Fawkes di far saltare in aria il Parlamento inglese il 5 novembre, ha portato alla creazione del “Giorno di Guy Fawkes”, celebrato con la combustione di effigi di Fawkes nei falò e con bambini che si vestivano di stracci per mendicare soldi per i fuochi d’artificio. Nel corso dei decenni, questo si intrecciò completamente con le celebrazioni e i costumi di Ognissanti. Anche verso la metà del XIX secolo a New York, i bambini chiamati “straccioni” si vestivano in costumi e chiedevano monetine agli adulti nel Giorno del Ringraziamento. Anche il vandalismo iniziò a diffondersi nel XIX secolo in America durante la stagione del Ringraziamento tra i ragazzini che facevano scherzi. Con la crescente urbanizzazione e la povertà degli anni ‘30, gli adulti cominciarono a cercare modi di controllare il vandalismo precedentemente innocuo, ma ora sempre più costoso e pericoloso dei “ragazzi”. Comuni e città iniziarono a ad organizzare eventi di Halloween “sicuri” e i padroni di casa iniziarono a distribuire regalini ai bambini del vicinato in modo da distrarli dalla loro precedente anarchia. Gli straccioni scomparvero o cambiarono il loro periodo con la data di Halloween. Tuttavia, non vi è alcuna prova che il "souling" sia mai stato praticato in Nord America, dove il dolcetto o scherzetto può essersi sviluppato indipendente da qualsiasi precedente irlandese o britannico. Ruth Edna Kelley, nella sua storia della festa del 1919, Il libro di Hallowe’en, non fa alcuna menzione di elemosina rituale nel capitolo “Hallowe’en in America.” Kelley viveva a Lynn, Massachusetts, una città con circa 4.500 immigrati irlandesi, 1.900 immigrati inglesi e 700 immigrati scozzesi nel 1920. Le migliaia di cartoline di Halloween prodotti tra la fine del ventesimo secolo e gli anni ‘20 mostrano comunemente i bambini, ma non rappresentano alcun dolcetto o scherzetto. Il dolcetto o scherzetto non sembra essere diventato una pratica diffusa fino agli anni ‘30, con le prime apparizioni del termine negli Stati Uniti nel 1934. Il termine “dolcetto o scherzetto” apparve alla fine in stampa verso il 1939!
Quando spiego queste cose alla gente, mi viene spesso chiesto: “Com’è possibile che queste cose malvagie non avvengano, se tanti predicano che è così? Da dove prenderebbero i cristiani queste idee se non fossero realtà?” La risposta breve, naturalmente, è che i predicatori sono persone e (1) tutte le persone commettono errori, (2) alcune persone sono ignoranti, e (3) altri si limitano a dire bugie per paura o per altre ragioni. Naturalmente, quando dico queste cose non sto difendendo il paganesimo, ma solo la buona vecchia e semplice onestà. Per quanto ne so i druidi possono avere sacrificato bambini o fatto altre cose orribili, ma questo non è supportato da alcuna prova e anche se lo fosse non vi è ancora alcuna prova di rapporto reale tra quelle cose e tutto quello che facciamo il giorno di Halloween, e per questo motivo la propaganda contro Halloween e la ragione umana è malsana e impropria. Se alcuni decidono che Halloween non è una festa appropriata per loro, non c’è bisogno di “portare falsa testimonianza” (vale a dire, raccontare bugie) su Halloween, Neopagani, satanisti o peraltro su qualsiasi altro argomento religioso, al fine di prendere una decisione spirituale per se stessi, o per i propri figli – le uniche persone per le quali essi possono avere il diritto di prendere questa decisione.

La cristianizzazione del mito di una festa pagana
Vi è anche il mito che i cristiani abbiano condannato le feste pagane del 31 ottobre, sostituendole con la Vigilia di tutti i Santi (All Hallows Eve), il giorno prima della festa di Tutti i Santi in Occidente. Si è spesso registrato che nell’anno 601 d.C. Papa Gregorio I emanò un editto ormai famoso ai suoi missionari riguardo alle credenze indigene e ai costumi dei popoli che sperava di convertire. Piuttosto che cercare di cancellare costumi e credenze dei popoli indigeni, il papa insegnò ai suoi missionari a utilizzarli: se un gruppo di persone adoravano un albero, invece di tagliarlo, consigliava loro di consacrarlo a Cristo e permettere di continuare la sua venerazione. Anche se questo è vero, questo editto non è probabilmente il motivo per cui il 1 novembre è diventato la festa di Tutti i Santi in Occidente.
Sia la festa di Tutti i Santi e la festa di tutti i fedeli defunti si sono sviluppate nella vita della Chiesa in modo indipendente del paganesimo e da Halloween. Affrontiamo prima la festa di Tutti i Santi. Le origini esatte di questa festa sono incerte, anche se, dopo la legalizzazione del cristianesimo nel 313 d.C., una commemorazione comune dei santi, specialmente dei martiri, apparve in varie zone in tutta la Chiesa. Per esempio, in Oriente, la città di Edessa celebrava questa festa il 13 maggio, la Siria, il venerdì dopo Pasqua, e la città di Antiochia, la prima domenica dopo la Pentecoste. Entrambi Sant’Efrem. († 373) e San Giovanni Crisostomo († 407) attestano questo giorno di festa nella loro predicazione. Anche in Occidente, una commemorazione di tutti i santi era celebrata la prima domenica dopo la Pentecoste. Il motivo principale per la creazione di un giorno di festa comune era il desiderio di onorare il grande numero di martiri, in particolare durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano (284-305), la peggiore e più ampia delle persecuzioni. Molto semplicemente, non c’erano abbastanza giorni dell’anno per un giorno di festa per ogni martire e molti di loro erano morti in gruppi. Un giorno di festa comune per tutti i Santi, quindi, sembrava più appropriato.
Nel 609, l’imperatore Foca diede il Pantheon di Roma a papa Bonifacio IV, che lo riconsacrò il 13 maggio sotto il titolo di Sancta Maria ad Martyres (o Santa Maria e tutti i martiri). Che il papa abbia scelto di proposito il 13 maggio a causa della data della celebrazione popolare già stabilita in Oriente o che si sia trattato solo di una fortunata coincidenza è una questione aperta al dibattito.
La designazione del 1 novembre come Festa di Tutti i Santi ha avuto luogo nel corso del tempo. Papa Gregorio III (731-741) ha dedicato un oratorio nell’originale Basilica di San Pietro in onore di tutti i Santi il 1 novembre, e questa data poi è divenuta la data ufficiale per la celebrazione della festa di Tutti i Santi a Roma. San Beda († 735) ha registrato la celebrazione di Tutti i Santi il ​​1 novembre in Inghilterra, e tale festa esisteva anche a Salisburgo, in Austria. Ado di Vienne († 875) racconta come Papa Gregorio IV chiese a re Luigi il Pio (778-840) a proclamare il 1 novembre come festa di Ognissanti in tutto l’Impero dei Franchi. Anche i sacramentari dei secoli IX e X pongono la festa di Tutti i Santi nel calendario liturgico il 1 novembre.
Secondo uno storico della Chiesa primitiva, Giovanni Beleth († 1165), papa Gregorio IV (827-844) aveva dichiarato ufficialmente il 1 novembre Festa di Tutti i Santi, trasferendola dal 13 maggio. Tuttavia, Sicardo da Cremona († 1215) scrisse che il Papa Gregorio VII (1073-1085), soppresse infine il 13 maggio e impose il 1 novembre come data per celebrare la festa di Tutti i Santi. In definitiva vediamo la Chiesa papale che istituisce un giorno liturgico di festa in onore dei Santi indipendentemente da qualsiasi influenza pagana. Particolari gruppi etnici hanno sviluppato una loro tradizione, che si è fusa con la celebrazione. Per questo motivo, i piccoli (e alcuni grandi) si travestono ancora con una varietà di costumi e fingono per una sera di essere fantasmi, streghe, vampiri, mostri, ninja, pirati e così via, senza alcun pensiero di paganesimo. Tuttavia, Ognissanti chiaramente nasce da una genuina devozione cristiana indipendente del paganesimo.

Conclusione
Mi chiedo oggi se il mio interesse per Halloween e le cose macabre provenga dalle mie radici nel New England. Dopo tutto, il New England ci ha dato maestri della letteratura gotica americana e dell’orrore come Edgar Allan Poe, Nathaniel Hawthorn, H. P. Lovecraft e Stephen King. La nostra storia nel New England è profondamente radicata nel folklore europeo, come è evidenziato nei processi alle streghe di Salem e di Boston e nelle storie di “vere” leggende di vampiri nel Rhode Island e nel Maine. I nostri racconti del paranormale sono diversi da quelli di qualsiasi altro luogo degli Stati Uniti, e ovunque si vada si è circondati da queste leggende. Anche se queste sono tutte cose interessanti che mi hanno reso orgoglioso di essere un cittadino del New England, penso che il mio amore per Halloween nasca un po’ più in profondità. I demoni, il male, la morte, la paura, il vizio, il dolore e la sofferenza esistono e sono una parte dell’esistenza umana. Come cristiani abbiamo le armi e le risposte per superare tutte queste cose, armi che vanno di pari passo con la speranza che la nostra fede ci porta. Lontano da questa realtà, non credo che Halloween mi piacerebbe tanto. È il collegamento tra la fede e la paura che è pure dietro a tutte le grandi storie classiche di mostri di cui sentiamo parlare a Halloween, come Dracula, Frankenstein, il Dr. Jekyll e Mr. Hyde, il Cavaliere senza testa, e così via, e in queste storie gotiche romanzate il vizio è sempre osteggiato e retrocesso mentre si promuovono la virtù e l’altruismo.
Come cristiano ortodosso, non voglio presentarmi come un sostenitore di Halloween in quanto non è una festa ortodossa che sento il bisogno di difendere. Il motivo per cui sto cercando di portare un di comprensione della verità su Halloween è perché, come cristiano ortodosso, credo che sia mio dovere di dire la verità e denunciare l’errore in uno spirito di amore e di attenzione, soprattutto quando altri ortodossi stanno diffondendo queste menzogne per ignoranza. Halloween è una parte della nostra società e soprattutto della vita dei nostri figli, ed è necessaria una risposta dal punto di vista cristiano ortodosso. Non aiuta la nostra testimonianza cristiana nel mondo il fatto di distorcere le informazioni per fa sembrare migliore il nostro messaggio. In realtà, avviene esattamente il contrario, e credo che quelli che sono in grado di scoprire la verità saranno giudicati per aver diffuso menzogne infondate. Non ci è stato dato uno spirito di paura, ma di potenza e di verità per essere al di sopra della propagazione degli errori. È la proclamazione della verità che porta libertà e rispetto, ed è un cuore puro che rende tutte le cose pure.





Di John Sanidopolulos – dal blog Mystagogy, 30 ottobre 2009

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