“L’uomo non deve essere sconvolto per
le bestemmie del diavolo, ma solo per i suoi peccati personali, e
sperare nella misericordia infinita di Dio, perché dove la speranza in
Dio è assente, è presente la coda del diavolo.”
– Anziano Paisios l’Athonita
Qui di seguito ci sono alcune citazioni
di vari siti web cristiani ortodossi riguardo al “panico satanico” su
Halloween, anche se tutti più o meno dicono la stessa cosa e offrono le
stesse informazioni distorte:
Dal sito della Cattedrale ortodossa russa di San Giovanni Battista:
“I cristiani ortodossi non possono partecipare a questo evento, a qualsiasi livello.”
“Halloween ha le sue radici nel paganesimo, e continua come una forma di culto idolatra di Satana, l’angelo della morte.”
“Il cristiano ortodosso deve capire che
la partecipazione a queste pratiche, a qualsiasi livello, è un
tradimento idolatra del nostro Dio e della nostra Santa Fede. Se infatti
imitiamo i morti travestendoci o vagando nel buio, o chiedendo
elemosine, allora abbiamo volutamente cercato la comunione con i morti,
il cui Signore non è un Samhain celtico, ma è Satana il Maligno, che si
erge contro Dio. Inoltre, se ci prestiamo al dialogo di “dolcetto o
scherzetto”, la nostra offerta va a bambini innocenti, ma piuttosto a
Samhain, il Signore della Morte che essi sono venuti a servire come
imitatori dei morti, vagando nell’oscurità.”
“La festa di Halloween è la notte
appropriata per la stregoneria, la chiromanzia, la divinazione, i giochi
d’azzardo, il culto di Satana e la stregoneria del tardo Medioevo.”
Dal sito OrthodoxChristian.info:
“Fate attenzione: Halloween non è ciò che
sembra! Le sue manifestazioni apparentemente innocenti rappresentano il
ricordo di una celebrazione antica profondamente radicata nel
paganesimo e nella demonologia e continua ad essere una forma di
idolatria, in cui si venera Satana, l’angelo della morte!”.
“Da un punto di vista cristiano
ortodosso, la partecipazione a queste pratiche a qualsiasi livello è
idolatra, ed è un vero e proprio tradimento del nostro Dio e della
nostra Santa Fede. Farlo travestendosi e andando in giro equivale a
cercare volontariamente la comunione con i ‘morti’ il cui Signore è
anche conosciuto come Satana, il Maligno, che si erge contro Dio.
Oppure, partecipare sottomettendosi al dialogo di ‘dolcetto o
scherzetto’ significa fare un’offerta, non a bambini innocenti, ma al
signore della morte, che inconsapevolmente servono come rappresentanti
dei ‘morti’. “
“Anche se Halloween fosse un divertimento
buono, pulito, innocente, quale beneficio – spirituale, intellettuale o
di altro tipo – porta a un cristiano?”
Dal sito del Centro di informazione cristiana ortodossa:
“Se partecipiamo all’attività rituale di
imitare i morti e vagare nel buio chiedendo dolcetti oppure offrendoli
ai bambini, abbiamo cercato volontariamente la comunione con i morti, il
cui Signore non è Samhain, ma piuttosto Satana. È a Satana allora che
questi scherzetti sono offerti, non ai bambini.”
“Halloween mina il fondamento stesso
della Chiesa, che è stata fondata sul sangue dei martiri, che si erano
rifiutati, dando la loro vita, di partecipare a qualsiasi forma di
idolatria.”
“La Santa Madre Chiesa deve prendere una
posizione ferma nel contrastare ogni tipo di questi eventi (pagani).
Cristo ci ha insegnato che Dio è il giudice di tutte le nostre azioni e
convinzioni e che siamo o PER DIO o CONTRO DIO. Non c’è un approccio
neutrale o del mezzo della strada.”
Dal sito AllSaintsOfAmerica.org:
“Credo che la questione di Halloween sia
un esempio di una lotta più fondamentale tra l’Ortodossia e lo spirito
laico del nostro tempo.”
“Questa deve essere la nostra Ortodossia,
e credervi e testimoniarla significa diventare un vero e proprio ‘folle
per Cristo.’ Non è mai stato più folle di quanto lo sia oggi essere un
testimone ortodosso nel mondo secolare di oggi. E’ per questa
testimonianza dunque che non partecipiamo a Halloween.”
“Halloween, come viene praticata, si compiace nell’irrilevanza del male spirituale.”
Dal sito FatherAlexander.org:
“È quel momento dell’anno in cui la
società secolare in cui viviamo si sta preparando per la festa di
Halloween. Molti non conoscono le sue radici spirituali e la sua storia,
e perché essa contraddice gli insegnamenti della Chiesa.”
“I Santi Padri del primo millennio (un
tempo in cui la Chiesa era unita e rigorosamente ortodossa)
contrastarono questa festa pagana celtica con l’introduzione della festa
di Tutti i Santi. È da questo termine che si è sviluppato il termine
Halloween... Le persone che sono rimaste pagane e quindi anti-cristiane
hanno reagito al tentativo della Chiesa di soppiantare la loro festa
celebrando questa sera con accresciuto fervore.”
“Anche noi abbiamo bisogno di evitare
qualsiasi tipo di festa o di celebrazione di Halloween e le decorazioni
nelle nostre case. Se i nostri figli frequentano scuole che tengono tali
feste, non importa quale sia il giorno, essi non vi devono
partecipare”.
Ok, penso che avrete colto l’idea di come
molti cristiani ortodossi purtroppo vedono Halloween. La cosa
spiacevole è che questi fondano le loro convinzioni su un mucchio di
informazioni distorte che non hanno alcun fondamento nei fatti. Se è
così, sfido chiunque a presentare le prove storiche che Halloween è
davvero una antica festa pagana che era celebrata con sacrifici umani a
Satana (Samhain) e che onorava i demoni con ossequi. E queste sono solo
alcune delle molteplici distorsioni rese popolari negli opuscoli
“cristiani” dei fondamentalisti e dell’editore miliardario Jack Chick.
Questa campagna diffamatoria contro
Halloween, che è divenuto un capro espiatorio tra i cristiani come
manifestazione ultima di secolarismo e satanismo nella cultura
contemporanea, risale solo a tempi piuttosto moderni, quando alcuni
gruppi cristiani ricorsero a ogni tipo di racconto fantastico per
contrastare l’emergente contro-cultura degli anni ‘60 e ‘70 che stava
corrompendo la gioventù. Da allora i leader cristiani ci hanno stretto
in una serie di sensi di colpa riguardo a una festa che prima di questa
reazione estrema era per la maggior parte davvero innocua come qualsiasi
altra festa, e non aveva alcun legame con rituali satanici. Era una
festività culturale che, anche se a volte maliziosa, in realtà non
rappresentava alcuna minaccia per la società fino a quando siamo stati
costretti a credere che lo abbia fatto.
Il fatto è che anche io una volta ero
contrario a Halloween per motivi religiosi, convinto dalla letteratura
fondamentalista che fosse la “festa del diavolo”, una cospirazione di
neopagani e satanisti per corrompere i nostri giovani. Più tardi, quando
ho studiato a fondo la festa, sono arrivato a conclusioni diverse. Mi
sono reso conto che nell’impurità e nel male del mio cuore egoista stavo
scegliendo un nemico molto più facile da combattere, piuttosto che il
nemico molto più difficile all’interno, il nemico del mio ego che vede
facilmente lo scandalo altrove piuttosto che nell’impurità e negli
scandali del mio cuore e della mia mente.
Come bambino nato e cresciuto a Boston,
Halloween era una delle mie feste preferite, come per la maggior parte
dei giovani americani. Era un momento divertente e innocente per
guardare le trasmissioni speciali di Halloween in TV come “È il Grande
Cocomero, Charlie Brown” e magari reagire con il mio ‘spaventometro’ ad
alcuni film horror leggeri, intagliare le zucche e mangiare i semi
tostati, ordinare una serie supplementare di libri di scuola che
raccontavano storie di questa festa, travestirsi da personaggio
preferito di cartone animato preferito o della cultura pop, fare una
festa di Halloween a scuola con le caramelle, colorare immagini di
streghe e vampiri e fantasmi che fanno parte del folklore che circonda
la festa per domare i profondi timori che i bambini provano per loro,
andare a chiedere dolcetti o scherzetti per il quartiere dandoci l’unica
possibilità all’anno di soddisfare realmente i nostri vicini e di
ricevere un dono amichevole di caramelle, e quando tornavamo a casa ci
mangiavamo le nostre caramelle dopo essere stati accuratamente
controllati dai genitori. Ero un bambino degli anni ‘80, e primi segnali
di paura della festa, che avevano avuto inizio negli anni ’60. stavano
incominciando a diffondersi. Giravano voci che vicini malintenzionati
mettevano lame di rasoio nelle mele e veleno nelle caramelle per farci
del male. Naturalmente, di nessuna di queste voci si trovò l’origine, e
questo è stato il primo mito di Halloween, senza fondamento nella
realtà, a cui sono stato esposto. Quando la gente si rese conto che
nessun crimine del genere era mai stato segnalato, controllavano ancora
“tanto per essere sicuri”, dato che ora i media avevano dato ai pazzi
un’idea di come ottenere copertura mediatica facendo del male a un
bambino il giorno di Halloween. In realtà, questo è esattamente ciò che
hanno provocato queste voci in alcuni casi non troppo gravi. L’innocenza
e il divertimento furono lentamente ma inesorabilmente perduti.
Quando entrai negli anni della mia
adolescenza continuai ad apprezzare Halloween in gran parte con le
stesse modalità, ma lentamente smisi di chiedere dolcetti o scherzetti.
Mi ricordo che qualche anno fui un po’ discolo a Halloween con i miei
amici, ma era soprattutto all’interno della nostra cerchia, in cui
facevamo battaglie a colpi di uova e panna montata per puro
divertimento. Amavo ancora molto la festa e l’atmosfera che portava alla
stagione autunnale, specialmente nel bel mezzo di un autunno del New
England con la realtà della morte della natura che ci circondava. Come
bambino con molte paure del soprannaturale, questo era un tempo in cui
questi timori erano trattati in modo divertente e spiritoso e ciò mi
aiutava a riflettere in modo più profondo sulle questioni
soprannaturali.
Come la maggior parte della gioventù
greca in America del mio tempo, il mio coinvolgimento nella Chiesa era
limitato alla domenica e alle feste ecclesiastiche dove avevo servito
come chierichetto fin dall’età di sette anni e, naturalmente, ho
frequentato la scuola greca due volte alla settimana per sei anni. Dato
che amavo le feste come Halloween (così come Natale e Pasqua), fin dalla
giovane età ho voluto conoscere la storia dietro a queste feste per
celebrarle a un livello più profondo. Questa sete di conoscenza mi ha
portato in giovane età a contemplare questioni più profonde rispetto
alla maggior parte dei miei coetanei. In effetti, la prima volta che ho
aperto la mia Bibbia è stato dopo aver visto il film horror La settima profezia
del 1988, interpretato da Demi Moore. Avevo dodici anni e questo era
uno dei miei primi film vietati ai più piccoli, ma quando sono tornato a
casa ho guardato con ansia nella Bibbia il libro dell’Apocalisse e da
quel giorno difficilmente ho smesso di leggere la mia Bibbia.
La mia prima ricerca approfondita sulle
origini di Halloween è venuta da un brutto voto nel corso di scienze
sociali al settimo anno di scuola. Credo di avere avuto una “B” in un
test e dato che volevo mantenere la mia “A” avevo chiesto al mio
insegnante qualche credito in più. Dato che era un paio di settimane
prima di Halloween il mio insegnante mi ha consigliato di scrivere un
documento di due pagine sulle origini di Halloween. Ero di fatto
entusiasta di questo incarico e ho iniziato a studiare le origini. Dopo
aver letto tutti i libri sull’argomento della mia biblioteca scolastica,
nonché gli articoli dell’Encyclopedia Britannica, ho scritto la mia
ricerca e ricevuto la mia “A”. Ma questa è stata anche la prima
l’assegnazione scolastica che abbia mai avuto, e per cui non solo mi
sono emozionato, ma ho anche imparato molto.
Quando avevo circa diciotto anni sono
stato coinvolto nella pastorale giovanile della mia diocesi (ora
metropolia) e mi è stato chiesto di scrivere un articolo di insegnamento
ai giovani su Halloween. A questo punto ero già esposto alla
letteratura protestante che esponeva i “pericoli” di Halloween ed ero un
po’ in conflitto sul modo di presentare tutte queste informazioni
contraddittorie che, in sostanza, avevano cominciato a confondermi
riguardo alla festa. Anche se mi sentivo tutto sommato positivo nei
confronti della festa, mi sono sentito obbligato a reagire negativamente
perché i giovani non fossero infestati dalle “lusinghe demoniache” di
Halloween. Anche se ho cercato di essere un po’ moderato nel mio
approccio, la mia moderazione era più sul lato negativo, e questo ha
reso la maggior parte dei giovani scettici su quello che stavo
insegnando, dato che non conoscevano le mie fonti letterarie e non
vedevano nulla di male nella festa. Per loro, tutto quello che stavo
facendo era privarli di un divertimento innocente e di un po’ di
caramelle chiamandolo “demoniaco”. Se fossi stato al posto loro, sarei
stato scettico anch’io, così capii pienamente il motivo per cui non
riuscivano ad accettarlo.
La confusione che provai quel giorno mi
ha spinto a fare ulteriori ricerche in materia, perché mi sembrava che
tutte le reazioni negative nei confronti di Halloween fossero basate su
miti e propaganda. Mi sembrava che Halloween, come la cultura pop, fosse
utilizzata come capro espiatorio tra i cristiani per attribuire il
fallimento delle nostre chiese alle “lusinghe demoniache” della società
con un evento particolare o una persona, quando in realtà sono state la
superficialità e l’irragionevolezza delle chiese che per molti aspetti
hanno causato i veri mali che i cristiani dovrebbero temere ed evitare. E
quando ho fatto la mia ricerca, ho capito quante menzogne mi erano
state dette, e ho deplorato le bugie che avevo diffuso, concentrandomi
su problemi che non erano affatto problemi, e coprendo invece i veri
problemi.
L’iper-religiosità e Halloween
Quando sento i cristiani di oggi
condannare Halloween come una festa demoniaca pieno di riti pagani e
accusare tutti partecipanti alla festa di essere in combutta con Satana,
di cui non c’è dubbio che fossero alleati anche nei loro anni più
giovani, mi torna subito in mente l’iper-religiosità e l’immaturità
degli ebrei del tempo nostro Signore Gesù. L’iper-religiosità e
immaturità si basano su una paura impropria che tende a fare affidamento
sulla superstizione e sulla tradizione umana per affrontare le
questioni che riguardano la nostra vita quotidiana, e in cambio qualcosa
di buono o addirittura divino potrebbe essere interpretato come maligno
o di origine demoniaca. Questo è ciò di cui ha parlato Gesù quando ha
accusato i maestri della legge di essere guide cieche che conducono i
ciechi, che chiudono le porte del Regno dei Cieli su se stessi e a loro
volta non permettono a nessuno di entrare.
Sembra come se fosse nella natura degli
ebrei di seguire il sentiero della superstizione e della tradizione
umana contro il sentiero chiaro della saggezza e dei comandamenti di
Dio. Potrebbe essere questo il motivo per cui i figli di Israele fecero
forgiare un vitello d’oro ai piedi del Monte Sinai? Potrebbe anche
essere questo il motivo per cui il popolo di Israele abbandonò
continuamente le vie di Dio cercando a modo suo di risolvere i propri
problemi in tutto l’Antico Testamento? Potrebbero questi incidenti
essere anche la fonte delle reazioni estreme degli ebrei e dei dottori
della legge al tempo di Gesù, quando tendevano ad aggiungere leggi alla
Legge e creare superstizioni per tenere la gente in linea perché Dio non
punisse la loro malvagità?
Una reazione estrema comune agli
insegnanti della legge iper-religiosi era quella di vedere il diavolo
dove non c’era e di non vedere il diavolo dove si trovava. Questo è il
motivo per cui accusarono Gesù stesso di essere un agente di Belzebù,
principe dei demoni. Tali reazioni estreme iper-religiose si
riflettevano sulla gente comune e ignorante, come si vede tra i
discepoli di Gesù in Matteo 14, quando videro Gesù che camminava verso
la loro barca sopra l’acqua, e ciò faceva si che si chiedessero se era
un fantasma, e li faceva, come dice il Vangelo, urlare di paura. Paura,
immaturità, iper-religiosità, estremismo e distorsione dei fatti vanno
tutti di pari passo, come ci viene spesso insegnato non solo in tutta la
Sacra Scrittura, ma anche negli scritti dei Padri della Chiesa.
Anche l’Occidente medievale, soprattutto
dopo il Grande Scisma, è diventato una vittima di questa
iper-religiosità che scaturisce da una volontaria ignoranza arrogante.
Lo vediamo soprattutto durante il tempo delle Crociate e
dell’Inquisizione. Le fondamenta degli Stati Uniti si basano su tale
iper-religiosità portata dall’Europa, e da questa eventi come i processi
alle streghe di Salem e la necessità di separare la Chiesa dallo Stato.
In realtà, è l’iper-religiosità che è alla base della laicità dei
nostri giorni e non la cultura pop o Halloween. La cultura pop e cose
come Halloween, infatti, può essere riflessi della laicità, ma non sono
la radice di tutti i mali della società come spesso sostengono certi
leader cristiani.
Le origini di Halloween
Non voglio entrare in tutti i dettagli
sulle origini di Halloween, per non essere accusato di diffondere io
stesso menzogne e propaganda satanica. Invito tutti ad intraprendere
la propria onesta ricerca sull’argomento e giudicare da se stessi quali
sono le vere origini della festa e separare i fatti dalla finzione.
Considerate questo scritto solo come una guida per aiutarvi a pensare un
po’ più a fondo sul tema.
Ad esempio, quando leggo tutta la
propaganda ignorante riguardo a Halloween, il pensiero che mi viene in
mente sono le varie accuse del governo romano fatte contro i primi
cristiani. Questo è ciò che Plinio aveva in mente circa nel 110 d.C.,
quando egli chiama il cristianesimo una “superstizione portata a estremi
stravaganti”. Allo stesso modo, lo storico romano Tacito lo definiva
“una superstizione mortale”, e lo storico Svetonio chiamava i cristiani
“una categoria di persone dedite a una nuova e maliziosa superstizione.”
In questo contesto, la parola “superstizione” ha una connotazione
leggermente diversa da quella che ha oggi: per i romani, designava
qualcosa di estraneo e diverso - in senso negativo. Una credenza
religiosa era valida solo nella misura in cui si poteva essere
dimostrato che fosse antica e in linea con le antiche usanze; i nuovi
insegnamenti erano guardati con diffidenza. È per questo motivo che
l’accusa di “ateismo” fu mossa contro i cristiani, e quasi ogni volta
che un disastro colpiva l’Impero si accusavano i cristiani di aver
scontentato gli dei con il loro ateismo. A un livello più sociale e
pratico, i cristiani erano visti con diffidenza in parte a causa della
natura segreta e incompresa del loro culto. Parole come “festa
dell’amore” e discorsi sul “mangiare la carne di Cristo” suonavano
comprensibilmente sospetti ai pagani e i cristiani erano sospettati di
cannibalismo, incesto, orge, e di ogni sorta di immoralità.
Sì, questi stessi pagani romani che
inventavano queste menzogne contro i cristiani inventavano anche
menzogne contro i loro avversari a nord – tra i quali gli antichi
celti. Gli storici romani notarono come si fosse fatta una campagna di
propaganda contro i celti, fondamentalmente per demonizzare i nemici, in
modo da conquistarli in una guerra che divenne una campagna contro il
“male”. Tale demonizzazione è ancora oggi comune, quindi non ci dovrebbe
sorprendere che i romani l’avessero usata contro i celti. Purtroppo, la
propaganda che descrive i “riti terribili” dei druidi, dei quali la
propaganda contro Halloween fornisce i dettagli, fu usata solo dai
Romani durante le loro campagne, e parla di riti così scandaloso che
difficilmente possono essere visti come autentici. Quindi, c’è una netta
mancanza di prove storiche o archeologiche che gli antichi druidi
abbiano mai sacrificato qualcuno, per esempio. Anche la zucca è una
pianta del nuovo mondo che non è mai cresciuta in Europa fino ai tempi
moderni, e così non poteva essere usate dai druidi per fare lanterne. Ci
sono zero prove che i druidi antichi o i loro fedeli si travestissero
in costumi che nascondevano l’identità o che si impegnassero in forme di
elemosina rituale al momento del raccolto. I collegamenti tra queste
pratiche druidiche e quelle moderne di Halloween si basano su fonti
romane antiche e sulla moderna propaganda fondamentalista.
Quello che sappiamo è che i morti erano
onorati dai celti, non come figure temibili, ma come spiriti viventi dei
propri cari e dei guardiani che detenevano le basi della sapienza della
tribù. I riti dei druidi, quali che fossero, quindi, erano interessati
al contatto con gli spiriti dei defunti, che erano visti come fonti di
guida e di ispirazione, piuttosto che come fonti di terrore. E,
naturalmente, c’erano probabilmente divinazione e altre pratiche pagane,
ma queste erano comuni in tutto il mondo precedente alla diffusione del
cristianesimo e in nessun modo possono spiegare l’assoluta condanna di
Halloween nei nostri tempi. Prima e dopo l’arrivo del cristianesimo,
l’inizio di novembre era il periodo in cui la gente in Europa
occidentale e settentrionale finiva l’ultimo dei propri raccolti,
macellava gli animali in eccesso (così gli animali sopravvissuti
avrebbero avuto cibo a sufficienza per sopravvivere all’inverno), e
teneva grandi feste. Invitavano i loro antenati a unirsi a loro,
decoravano le tombe di famiglia, e raccontavano storie di fantasmi.
Per quanto riguarda l’orribile Samhain, secondo i consulenti dell’Ontario sulla tolleranza religiosa, in un saggio intitolato Il mito di Samhain: il Dio celtico dei morti,
sia i neopagani che i cristiani hanno torto su questo argomento: “Ci
sono alcune prove che esistesse davvero un personaggio oscuro, poco
conosciuto di nome Samain o Sawan che ha svolto un ruolo molto
secondario nella mitologia celtica. Era un mortale la cui principale
pretesa di fama è che Balor dall’occhio malvagio gli aveva rubato la sua
mucca magica. Egli è raramente menzionato nella mitologia celtica, la
sua esistenza è poco conosciuti, anche tra gli storici della civiltà
celtica.” Tuttavia, “...non c’è / non c’era un dio celtico dei morti..
Il grande dio Samhain sembra essere stato inventato nel XVIII secolo,
come un dio dei morti, prima che gli antichi popoli celti e la loro
religione siano stati studiati da storici e archeologi.” I dizionari
principali di lingue celtiche non fanno menzione di alcuna divinità dal
nome “Samhain”, mentre il Dizionario etimologico McBain della lingua gaelica
dice che “Samhuinn” (l’ortografia gaelica scozzese) significa “marea
sacra” (o ‘tempo sacro’), e che probabilmente veniva da radici che
significano “fine dell’estate,” con una possibile derivazione
dall’assemblea annuale a Tara ogni 1 novembre. Il Dizionario scolastico gaelico MacFarlane
lo definisce semplicemente come “Hallowtide.” In altre parole, ciò che
troviamo è che Samhain era semplicemente il capodanno celtico, proprio
come il 1 settembre era il capodanno ortodosso/romano.
La verità sul dolcetto o scherzetto è ben
lontana dalle immagini orribili “evocate” dai fondamentalisti.
Piuttosto che un antico complotto satanico per uccidere o corrompere i
bambini, la tradizione americana del dolcetto o scherzetto è
principalmente una consuetudine moderna inventata da comuni, consigli
scolastici e genitori negli anni ‘30 per mantenere i loro figli fuori
dai guai. Le grandi paure dei dolcetti avvelenati tirate fuori ogni anno
e sfruttate dal signor Chick sono, tuttavia, solo un’altra leggenda
metropolitana, come indicato in precedenza. Quasi ogni esempio reale di
dolci esplosivi di Halloween si è rivelato essere un complotto per
l’omicidio di un parente, non un atto dannoso da parte di estranei.
Secondo il saggio di Tad Tuleja, “Trick or Treat: Pre-Texts and Contexts”, nell’antologia di Jack Santino, Halloween e altre festività della morte e della vita,
il moderno dolcetto o scherzetto (soprattutto i bambini che vanno porta
a porta, chiedendo caramelle) iniziò in un tempo piuttosto recente,
come miscela di diverse influenze antiche e moderne. In vari momenti e
luoghi nel Medioevo, si svilupparono usanze di mendicanti, poi di
bambini, che chiedevano “dolci dell’anima” in occasione della festa
cristiana del giorno dei morti il 2 novembre. Questo è anche noto come
“souling”. Anche in epoca medievale un tale accattonaggio porta a porta
ha avuto luogo durante il periodo natalizio, come si fa ancora in paesi
ortodossi contemporanei come la Grecia. Shakespeare menziona la pratica
nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando
Speed accusa il suo padrone di “piagnucolare come un mendicante a
Ognissanti.” Nel 1605, il tentativo abortito di Guy Fawkes di far
saltare in aria il Parlamento inglese il 5 novembre, ha portato alla
creazione del “Giorno di Guy Fawkes”, celebrato con la combustione di
effigi di Fawkes nei falò e con bambini che si vestivano di stracci per
mendicare soldi per i fuochi d’artificio. Nel corso dei decenni, questo
si intrecciò completamente con le celebrazioni e i costumi di
Ognissanti. Anche verso la metà del XIX secolo a New York, i bambini
chiamati “straccioni” si vestivano in costumi e chiedevano monetine agli
adulti nel Giorno del Ringraziamento. Anche il vandalismo iniziò a
diffondersi nel XIX secolo in America durante la stagione del
Ringraziamento tra i ragazzini che facevano scherzi. Con la crescente
urbanizzazione e la povertà degli anni ‘30, gli adulti cominciarono a
cercare modi di controllare il vandalismo precedentemente innocuo, ma
ora sempre più costoso e pericoloso dei “ragazzi”. Comuni e città
iniziarono a ad organizzare eventi di Halloween “sicuri” e i padroni di
casa iniziarono a distribuire regalini ai bambini del vicinato in modo
da distrarli dalla loro precedente anarchia. Gli straccioni scomparvero o
cambiarono il loro periodo con la data di Halloween. Tuttavia, non vi è
alcuna prova che il "souling" sia mai stato praticato in Nord America,
dove il dolcetto o scherzetto può essersi sviluppato indipendente da
qualsiasi precedente irlandese o britannico. Ruth Edna Kelley, nella sua
storia della festa del 1919, Il libro di Hallowe’en, non fa
alcuna menzione di elemosina rituale nel capitolo “Hallowe’en in
America.” Kelley viveva a Lynn, Massachusetts, una città con circa 4.500
immigrati irlandesi, 1.900 immigrati inglesi e 700 immigrati scozzesi
nel 1920. Le migliaia di cartoline di Halloween prodotti tra la fine del
ventesimo secolo e gli anni ‘20 mostrano comunemente i bambini, ma non
rappresentano alcun dolcetto o scherzetto. Il dolcetto o scherzetto non
sembra essere diventato una pratica diffusa fino agli anni ‘30, con le
prime apparizioni del termine negli Stati Uniti nel 1934. Il termine
“dolcetto o scherzetto” apparve alla fine in stampa verso il 1939!
Quando spiego queste cose alla gente, mi
viene spesso chiesto: “Com’è possibile che queste cose malvagie non
avvengano, se tanti predicano che è così? Da dove prenderebbero i
cristiani queste idee se non fossero realtà?” La risposta breve,
naturalmente, è che i predicatori sono persone e (1) tutte le persone
commettono errori, (2) alcune persone sono ignoranti, e (3) altri si
limitano a dire bugie per paura o per altre ragioni. Naturalmente,
quando dico queste cose non sto difendendo il paganesimo, ma solo la
buona vecchia e semplice onestà. Per quanto ne so i druidi possono avere
sacrificato bambini o fatto altre cose orribili, ma questo non è
supportato da alcuna prova e anche se lo fosse non vi è ancora alcuna
prova di rapporto reale tra quelle cose e tutto quello che facciamo il
giorno di Halloween, e per questo motivo la propaganda contro Halloween e
la ragione umana è malsana e impropria. Se alcuni decidono che
Halloween non è una festa appropriata per loro, non c’è bisogno di
“portare falsa testimonianza” (vale a dire, raccontare bugie) su
Halloween, Neopagani, satanisti o peraltro su qualsiasi altro argomento
religioso, al fine di prendere una decisione spirituale per se stessi, o
per i propri figli – le uniche persone per le quali essi possono avere
il diritto di prendere questa decisione.
La cristianizzazione del mito di una festa pagana
Vi è anche il mito che i cristiani
abbiano condannato le feste pagane del 31 ottobre, sostituendole con la
Vigilia di tutti i Santi (All Hallows Eve), il giorno prima della festa
di Tutti i Santi in Occidente. Si è spesso registrato che nell’anno 601
d.C. Papa Gregorio I emanò un editto ormai famoso ai suoi missionari
riguardo alle credenze indigene e ai costumi dei popoli che sperava di
convertire. Piuttosto che cercare di cancellare costumi e credenze dei
popoli indigeni, il papa insegnò ai suoi missionari a utilizzarli: se un
gruppo di persone adoravano un albero, invece di tagliarlo, consigliava
loro di consacrarlo a Cristo e permettere di continuare la sua
venerazione. Anche se questo è vero, questo editto non è probabilmente
il motivo per cui il 1 novembre è diventato la festa di Tutti i Santi in
Occidente.
Sia la festa di Tutti i Santi e la festa
di tutti i fedeli defunti si sono sviluppate nella vita della Chiesa in
modo indipendente del paganesimo e da Halloween. Affrontiamo prima la
festa di Tutti i Santi. Le origini esatte di questa festa sono incerte,
anche se, dopo la legalizzazione del cristianesimo nel 313 d.C., una
commemorazione comune dei santi, specialmente dei martiri, apparve in
varie zone in tutta la Chiesa. Per esempio, in Oriente, la città di
Edessa celebrava questa festa il 13 maggio, la Siria, il venerdì dopo
Pasqua, e la città di Antiochia, la prima domenica dopo la Pentecoste.
Entrambi Sant’Efrem. († 373) e San Giovanni Crisostomo († 407) attestano
questo giorno di festa nella loro predicazione. Anche in Occidente, una
commemorazione di tutti i santi era celebrata la prima domenica dopo la
Pentecoste. Il motivo principale per la creazione di un giorno di festa
comune era il desiderio di onorare il grande numero di martiri, in
particolare durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano
(284-305), la peggiore e più ampia delle persecuzioni. Molto
semplicemente, non c’erano abbastanza giorni dell’anno per un giorno di
festa per ogni martire e molti di loro erano morti in gruppi. Un giorno
di festa comune per tutti i Santi, quindi, sembrava più appropriato.
Nel 609, l’imperatore Foca diede il
Pantheon di Roma a papa Bonifacio IV, che lo riconsacrò il 13 maggio
sotto il titolo di Sancta Maria ad Martyres (o Santa Maria e tutti i
martiri). Che il papa abbia scelto di proposito il 13 maggio a causa
della data della celebrazione popolare già stabilita in Oriente o che si
sia trattato solo di una fortunata coincidenza è una questione aperta
al dibattito.
La designazione del 1 novembre come Festa
di Tutti i Santi ha avuto luogo nel corso del tempo. Papa Gregorio III
(731-741) ha dedicato un oratorio nell’originale Basilica di San Pietro
in onore di tutti i Santi il 1 novembre, e questa data poi è divenuta la
data ufficiale per la celebrazione della festa di Tutti i Santi a Roma.
San Beda († 735) ha registrato la celebrazione di Tutti i Santi il 1
novembre in Inghilterra, e tale festa esisteva anche a Salisburgo, in
Austria. Ado di Vienne († 875) racconta come Papa Gregorio IV chiese a
re Luigi il Pio (778-840) a proclamare il 1 novembre come festa di
Ognissanti in tutto l’Impero dei Franchi. Anche i sacramentari dei
secoli IX e X pongono la festa di Tutti i Santi nel calendario liturgico
il 1 novembre.
Secondo uno storico della Chiesa
primitiva, Giovanni Beleth († 1165), papa Gregorio IV (827-844) aveva
dichiarato ufficialmente il 1 novembre Festa di Tutti i Santi,
trasferendola dal 13 maggio. Tuttavia, Sicardo da Cremona († 1215)
scrisse che il Papa Gregorio VII (1073-1085), soppresse infine il 13
maggio e impose il 1 novembre come data per celebrare la festa di Tutti i
Santi. In definitiva vediamo la Chiesa papale che istituisce un giorno
liturgico di festa in onore dei Santi indipendentemente da qualsiasi
influenza pagana. Particolari gruppi etnici hanno sviluppato una loro
tradizione, che si è fusa con la celebrazione. Per questo motivo, i
piccoli (e alcuni grandi) si travestono ancora con una varietà di
costumi e fingono per una sera di essere fantasmi, streghe, vampiri,
mostri, ninja, pirati e così via, senza alcun pensiero di paganesimo.
Tuttavia, Ognissanti chiaramente nasce da una genuina devozione
cristiana indipendente del paganesimo.
Conclusione
Mi chiedo oggi se il mio interesse per
Halloween e le cose macabre provenga dalle mie radici nel New England.
Dopo tutto, il New England ci ha dato maestri della letteratura gotica
americana e dell’orrore come Edgar Allan Poe, Nathaniel Hawthorn, H. P.
Lovecraft e Stephen King. La nostra storia nel New England è
profondamente radicata nel folklore europeo, come è evidenziato nei
processi alle streghe di Salem e di Boston e nelle storie di “vere”
leggende di vampiri nel Rhode Island e nel Maine. I nostri racconti del
paranormale sono diversi da quelli di qualsiasi altro luogo degli Stati
Uniti, e ovunque si vada si è circondati da queste leggende. Anche se
queste sono tutte cose interessanti che mi hanno reso orgoglioso di
essere un cittadino del New England, penso che il mio amore per
Halloween nasca un po’ più in profondità. I demoni, il male, la morte,
la paura, il vizio, il dolore e la sofferenza esistono e sono una parte
dell’esistenza umana. Come cristiani abbiamo le armi e le risposte per
superare tutte queste cose, armi che vanno di pari passo con la speranza
che la nostra fede ci porta. Lontano da questa realtà, non credo che
Halloween mi piacerebbe tanto. È il collegamento tra la fede e la paura
che è pure dietro a tutte le grandi storie classiche di mostri di cui
sentiamo parlare a Halloween, come Dracula, Frankenstein, il Dr. Jekyll e
Mr. Hyde, il Cavaliere senza testa, e così via, e in queste storie
gotiche romanzate il vizio è sempre osteggiato e retrocesso mentre si
promuovono la virtù e l’altruismo.
Come cristiano ortodosso, non voglio
presentarmi come un sostenitore di Halloween in quanto non è una festa
ortodossa che sento il bisogno di difendere. Il motivo per cui sto
cercando di portare un di comprensione della verità su Halloween è
perché, come cristiano ortodosso, credo che sia mio dovere di dire la
verità e denunciare l’errore in uno spirito di amore e di attenzione,
soprattutto quando altri ortodossi stanno diffondendo queste menzogne
per ignoranza. Halloween è una parte della nostra società e soprattutto
della vita dei nostri figli, ed è necessaria una risposta dal punto di
vista cristiano ortodosso. Non aiuta la nostra testimonianza cristiana
nel mondo il fatto di distorcere le informazioni per fa sembrare
migliore il nostro messaggio. In realtà, avviene esattamente il
contrario, e credo che quelli che sono in grado di scoprire la verità
saranno giudicati per aver diffuso menzogne infondate. Non ci è stato
dato uno spirito di paura, ma di potenza e di verità per essere al di
sopra della propagazione degli errori. È la proclamazione della verità
che porta libertà e rispetto, ed è un cuore puro che rende tutte le cose
pure.
Di John Sanidopolulos – dal blog Mystagogy, 30 ottobre 2009
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