La leggenda attribuisce la creazione dell'icona all'evangelista Luca, che dipinse il ritratto della Vergine su una tavola di legno di cedro sulla quale aveva appena mangiato.
Si dice sia stata S. Elena (Regina-Madre dell'imperatore Constantino) a trovare il ritratto durante una visita in Terrasanta, e l'abbia poi portato a Costantinopoli nel quarto secolo. Rimasto là per cinque secoli, fece parte delle proprietà reali finchè nel sec. XV non passò in Polonia nei possedimenti di S. Ladislaus.
S. Ladislaus per salvare l'immagine dalle invasioni dei Tartari, decise di portarla nella sua città natale, Opala. Passando per Czestochowa decise di fermarsi per la notte, in questa breve pausa l'immagine fu portata a Jasna Gora (significa "collina luminosa"), in una piccola chiesa di legno intitolata all'Assunzione. La mattina seguente, quando l'immagine fu riportata nella carrozza, i cavalli rifiutarono di muoversi. Accettandolo come un segno divino, S. Ladislaus riportò l'immagine nella chiesetta.
Altre leggende accompagnano l'icona. All'epoca di Ladislaus, l'immagine è stata danneggiata dalla freccia di un tartaro durante un assedio, lasciando una cicatrice sulla gola della Vergine. Nel 1430, gli Hussiti rubarono e vandalizzarono l'immagine, rompendola in tre parti. Non ancora sazio uno dei ladri ha estratto la sua spada, ha colpito l'immagine ed ha inflitto due profondi sfregi. Mentre si preparava per infliggerne un terzo, è caduto a terra in agonia finchè non è morto. I due tagli sulla guancia della Vergine e la ferita alla gola, sono sempre riapparsi malgrado i ripetuti tentativi di eliminarli.
Molti dei miracoli della Madonna di Czestochowa riguardano la collettività e la città.
Quand'era a Constantinopoli, si dice abbia spaventato i Saraceni che assediavano la città mandandoli via. Così nel 1655 un piccolo gruppo di difensori polacchi fu capace di scacciare un esercito molto più grande di invasori svedesi dal santuario. L'anno seguente, la Santa Vergine fu proclamata regina della Polonia da re Casimiro. La Vergine ha anche disperso un esercito di invasori russi, apparendo sul fiume Vistula il 15 settembre 1920. I resoconti dei numerosi e vari miracoli sono conservati negli archivi dei Padri Paolini a Jasna Gora.
Secondo Moss la figura è riconducibile all'arte bizantina del XIII - XIV secolo, una variante della Hodeghétria. Pasierb ricorda che l'immagine è stata ridipinta nel 1434 e forse si è voluto rispettare l'originale in tutto, compresi gli sfregi. Pasierb indica il prototipo dell'icona di Czestochowa nella icona Bizantina che dal quinto secolo è stata adorata nella chiesa di ton Odegon a Costantinopoli.
Miracoli
Chi si è interessato a questa Vergine Nera ha attribuito a diverse cause la sua nerezza.
Cruz accenna al Cantico dei Cantici, ma privilegia la veneranda età dell'icona ed il fumo delle candele.
Broschart ricorda che il santuario è stato distrutto da un incendio, l'immagine invece si è salvata ma ne è rimasta scurita, è da allora che è conosciuta come Madonna nera. Però trova anche che essendo una immagine Bizantina, la pigmentazione della pelle è una caratteristica di questo genere.
Ernst Scheyer, uno storico dell'arte che ha studiato l'immagine, pensa che l'immagine attuale sia stata restaurata nel XIX secolo e verniciata più scura che in precedenza.
Si conoscono inoltre copie dell'immagine che sono a volte più scure e a volte più chiare.
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