martedì 19 novembre 2013

Distaccatevi dal mondo, per non essere coinvolti nella sua rovina


Sentiamo che cosa venga ordinato ai predicatori, che il Signore mandò: "Camminando, annunziate che il regno dei cieli è vicino" (Mt 10,7). Questa vicinanza del regno dei cieli, fratelli carissimi, anche se il Vangelo non ne parlasse, la proclama il mondo. Le rovine sono le voci che la proclamano. Questo mondo, infatti, caduto dalla sua gloria, stritolato da colpi, ci mostra quasi un altro mondo che sta per venire. Esso è già divenuto amaro a quelli che lo amano. Le sue rovine gridano ch`esso non deve essere amato. Se, infatti, una casa minacciasse rovina, tutti quelli che vi abitano scapperebbero; e colui che pur l`aveva amata, mentre stava in piedi, si affretterebbe ad allontanarsene con la piú grande fretta, se la vedesse cadere. Se, dunque, il mondo cade e noi lo abbracciamo con amore, piú che abitare in esso noi vogliamo esserne oppressi, perché non ci sarà nulla che potrà distinguerci dalla sua rovina, se c`è un amore che ci lega alle sue passioni. Sarebbe facile, invece, ora che vediamo tutto distrutto, distaccare il nostro animo dal suo amore.

(Gregorio Magno, Hom., 4, 2) 

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